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mercoledì 8 novembre 2017

Recensione in anteprima: NON BASTA DIRMI TI AMO di DANIELA VOLONTÉ


Salve readers, oggi recensione in anteprima. Parleremo di un libro autoconclusivo edito da Newton Compton, di un'autrice Italiana molto amata, Daniela Volontè. Lo ha letto per noi una blogger d'eccezione, Sylvia Kant. Andiamo a scoprire le sue impressioni su questo romanzo. 

TITOLO: NON BASTA DIRMI TI AMO

AUTORE: DANIELA VOLONTÉ

EDITORE: NEWTON COMPTON

GENERE: CONTEMPORARY ROMANCE

DATA D'USCITA: 9 NOVEMBRE 2017

AUTOCONCLUSIVO


Durante le feste, l'aeroporto JFK di New York è persino più affollato del solito. A causa delle abbondanti nevicate, poi, tutti gli aerei sono in ritardo, compreso quello che dovrebbe riportare Beatrice in Italia. Durante l'interminabile attesa, un signore ha un infarto e Beatrice si ritrova a soccorrerlo tempestivamente con l'aiuto di un uomo con una cicatrice sul viso. Si chiama Callan ed è di origine inglese. Seppure per poco, l'intensità di quei momenti li ha avvicinati, ma l'annuncio dei voli richiama entrambi alle proprie vite e Beatrice torna in Italia dal fidanzato, Matthias, che ha in serbo per lei un'inaspettata proposta di matrimonio. I preparativi la inghiottono, insieme ai conflitti con l'ingombrante suocera e con suo fratello, che non vede di buon occhio le nozze. Beatrice ha quasi dimenticato l'episodio all'aeroporto, quando riceve il messaggio di Richard, l'uomo che ha salvato: ha organizzato un weekend in Toscana con le due persone a cui deve la vita. In pochi giorni tutto cambia e Beatrice dovrà prendere decisioni difficili pur di seguire il suo cuore. Sarà pronta a lasciarsi andare?

Perdonatemi lettori e lettrici di questo blog, perché la mia recensione sarà quella di una “non addetta ai lavori”. Come sapete non amo molto il genere romance, non lo leggo neppure quando gli amici mi urlano in coro: “Leggilo! E’ bellissimo!!!”, perché o faccio fatica a digerirlo oppure mi resta in testa per appena un nanosecondo, appena terminata l’ultima riga. O entrambe le cose. D’altra parte ho sempre amato più Dracula di Cenerentola e ognuno ha i propri gusti, seppur opinabili.
Una delle rarissime autrici romance che godo visceralmente a leggere (e spesso anche a rileggere) è Daniela Volonté.
Non credo sia più un mistero per nessuno quanto adoro il lato umano di questa donna, ma ancor più mi piace quello che scrive. E, soprattutto, COME lo scrive, perché il suo stile narrativo, semplice e lineare, riesce a entrarmi sotto pelle (e non immaginate che scorzaccia dura mi ricopra), scatenandomi mille emozioni, fino ad arrivare dritto al cuore… Per poi piantarci le tende.
Al contrario della maggior parte dei romance che mi è capitato di leggere, rammento tutte le trame di Daniela. Racconti di persone “normali”, esperienze che potrebbero esser vissute da chiunque. E rammento ancora le intense sensazioni che ho provato leggendole, le nottate passate per arrivare all’ultima pagina e gli sbadigli plateali il giorno dopo al lavoro.  
Non è neppure un mistero che, essendo una sua sfegatata estimatrice, alla fine Daniela mi abbia fatto l’onore d’inserirmi nella ristretta schiera delle sue “Beta reader”, perciò ho la fortuna di leggere tutti suoi romanzi in anteprima (so bene che le sue fan mi stanno mandando gli accidenti in questo preciso istante).
E’ stato con “Buonanotte amore mio” (uno dei miei preferiti) che mi sono avvicinata al romance, ma è con “La meraviglia di essere simili” (che per me è e resterà sempre “Insegnami a vivere”, così come nell’edizione self) che mi sono definitivamente innamorata di questa talentuosa autrice, perché quest’ultimo è stato, per me, non solo uno dei migliori romanzi di Daniela, ma uno dei libri migliori che abbia mai letto in assoluto…
Almeno finché non è arrivato Callan.
CALLAN… Sospiro.



Già, perché in quest’ultimo romanzo di Daniela, il suo affascinante personaggio maschile balza fuori dalle pagine, rade al suolo le tue difese e ti conquista senza alcuna possibilità di scelta.
Ogni lettrice ha la propria top ten di romantici eroi (preferisco erotici, nel mio caso), quelli che ti hanno scatenato sensazioni di cui porti ancora il segno nel cuore e sulla pelle. Be’, Callan è entrato come un treno nella mia ristrettissima classifica personale. E so che lo stesso è stato per le altre Beta Reader di Daniela.
Tutte e dico tutte aspettavamo il momento in cui sarebbe uscito “CALLAN”, così come lo chiamavamo tra noi, e non facevamo che tartassarla chiedendole una data che neppure lei conosceva.
Per me non sarà facile raccontarvi la trama di “Non basta dirmi ti amo” senza rischiare di “spoilerare”, un po’ perché non sono brava a scrivere recensioni, molto perché sapete già quanto sono svampita (le mie amiche usano un altro termine, ma qui non sarebbe educato).
Se non riuscissi nell’impresa, potrete tranquillamente insultarmi, perché sicuramente me lo sarò meritato!
Comunque ci provo.
Dunque (so che una frase non si comincia così, ma sto chiacchierando con delle amiche e spero non me ne vorrete), Beatrice Villa è la classica brava ragazza di umili origini che, grazie a una dura gavetta, riesce a far strada nel mondo del marketing.
La sua vita da pendolare si divide tra Monza, dove abita, Milano, dov’è impiegata presso una maison di moda, e in riva all’amato Lago di Varese, dove risiede la sua famiglia d’origine.
L’esser riuscita, qualche anno prima e suo malgrado, a far breccia nel cuore dell’aitante figlio del padrone della maison per cui lavora, ovviamente ha scatenato un polverone d’invidie che ancora stenta a posarsi.


Le gelosie ingigantiscono ulteriormente, quando la nostra eroina finalmente si accinge a coronare il sogno di una vita: un lavoro perfetto e il matrimonio col fidanzato V.I.P., in barba alle colleghe invidiose, al proprio fratello maggiore iperprotettivo, nonché ai suoceri che non hanno mai fatto esattamente il tifo per lei, piccola, povera proletaria perennemente tacciata d’arrivismo.
Il dissennato odio degli uomini ha rovinato Callan Russell, nell’anima quasi più che nel corpo, facendogli rifuggire i contatti con gli altri esseri umani.
La sua monotona vita si svolge a Londra, in una bella casetta gestita da una governante che spesso si ritrova a fargli da genitore, circondato da amici che inutilmente tentano di riportarlo alla vita e in compagnia dell’ultimo psicanalista, decisamente fuori dalle righe.
Rari sono i suoi momenti di svago, totalmente preso dal lavoro di consulente esterno di Scotland Yard, dopo aver passato una vita nell’esercito, come esperto di esplosivi.
Una vita fatta di regole, consuetudini e certezze ha preso improvvisamente il posto di una vita votata al pericolo e all’adrenalina. Un senso di colpa grande come un macigno grava sull’anima di Callan, ancorandolo nel passato e impedendogli di pensare al futuro o di godersi il presente.
Il rapporto conflittuale con la propria splendida ex consorte ancora lo tormenta, tanto che, dopo di lei, non si è più voluto legare a nessuno, preferendo semplici storie di sesso a qualcosa di emotivamente più coinvolgente.
Un incontro fortuito lo porterà a riconsiderare tutti gli aspetti della propria esistenza.
Lo stesso incontro porterà Beatrice a fare altrettanto… E molto, molto in fretta.
Il più bel romanzo di Daniela Volonté prende il via dall’incontro di questi due estranei in una terra che non appartiene loro. Due estranei che vivono in paesi diversi, con alle spalle esperienze totalmente diverse, e tesse le trame delle loro vite destinate a ritrovarsi in modo imprevisto, obbligandoli a mettere in gioco ogni passata certezza.
Due bellissimi personaggi, uno disincantato, tenebroso, chiuso in una fortezza inespugnabile, l’altro solare, gentile, fiducioso.
Luce che la vita rischia di far diventare tenebra.
Tenebra che lentamente, faticosamente, la vita torna a far risplendere.
E sopra ogni cosa l’amore. Quello con la A maiuscola, quello di cui razionalmente non ci si capacita, quello che raramente capita nella vita. Ma anche la paura di farsi del male.
Una volta per tutte.
Non vorrei aggiungere altro per non spoilerare.


Come ho già detto, ho amato ogni romanzo di Daniela Volonté, ma questo libro, col suo personaggio maschile, mi ha colpito al cuore fin dalla prima volta che ho avuto l’onore di leggerlo.
Adoro Callan, perché non è il classico bello e impossibile, non è l’essere inarrivabile di migliaia di romanzi d’amore, ma un uomo normale con un fascino assolutamente speciale.
Callan ti resta dentro. Ti avvolge come una coperta in una fredda notte d’inverno, ti scalda, ti rassicura, ma dietro quegli occhi verdi resta il dolore di un passato che difficilmente potrà esser dimenticato.
La sua irresistibile sensualità, il suo erotismo, la sua sicurezza e le sue fragilità spiazzano a prescindere dall’aspetto fisico… Che comunque non è dei peggiori!
Sono e resterò sempre innamorata del suo animo tormentato e delle sue ferite… Soprattutto di quelle!
Che altro posso aggiungere? Solo una cosa: brava Daniela! Sei uno dei pochissimi autori di cui rileggo volentieri i romanzi, perché ogni volta mi prendono come fosse la prima volta.
E questo è un dono assai raro.

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è nata a Como, ha una laurea in Economia e Commercio e una in Scienze della Comunicazione, e tra l’una e l’altra ha lavorato come impiegata. Il suo sogno era diventare correttrice di bozze, per poter conciliare lavoro e famiglia. Scrive per passione, ma lo fa a tempo pieno… perché vi dedica ogni minuto libero della sua giornata. Con la Newton Compton ha pubblicato Buonanotte amore mio, diventato subito un bestseller ai primi posti delle classifiche, L’amore è uno sbaglio straordinario, Non chiamarmi di lunedì, Sei l'aria che respiro e La meraviglia di essere simili, La dolcezza può far male e Non basta dirmi ti amo.
Puoi seguire Daniela Volonté sui social
    


Clicca sull'immagine per leggere la RECENSIONE corrispondente:

1 commento:

  1. Avere una recensione così, fatta da una grande donna come Sylvia... è un grandissimo onore! Grazie !!!! È superstupenda.... ora posso andare a piangere.

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