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lunedì 22 agosto 2016

RECENSIONE: FIREBIRD. LA DIFESA "Firebird Series #2" di CLAUDIA GRAY


Salve Readers, oggi vi proponiamo la recensione del secondo volume della serie Distopica/Young Adult Firebird. Seguiremo ancora una volta le mille avventure di Marguerite a spasso tra le varie dimensioni. 
Chissà se la Gray è riuscita a convincere Caterina anche questa volta, andiamo a scoprirlo leggendo la recensione.

TITOLO: FIREBIRD. LA DIFESA

SERIE: FIREBIRD SERIES #2

AUTORE: CLAUDIA GRAY

EDITORE: HARPER COLLINS ITALIA

GENERE: DISTOPICO / YOUNG ADULT

DATA D'USCITA: 14 APRILE 2016


Serie Firebird
1.   Firebird: la caccia      RECENSIONE QUI
2.   Firebird: la difesa
3.   A million worlds with you


Marguerite Caine ha fatto l'impossibile, viaggiando in diverse dimensioni con il Firebird, l'invenzione straordinaria che i suoi genitori hanno realizzato con l'aiuto di Paul - che è ora il suo ragazzo - e Theo, un altro brillante studente di fisica. Ma in questo modo è diventata il bersaglio di gente senza scrupoli, che pur di avere libero accesso al Firebird è disposta a rapire, ricattare e persino uccidere. Quando la coscienza di Paul viene frantumata in quattro pezzi e dispersa in diverse dimensioni, Marguerite è disposta a tutto per salvarlo, ma il prezzo per riuscirci rischia di essere troppo alto. Se infatti non saboterà i propri genitori nelle diverse dimensioni, Paul sarà perso per sempre. Ma ci deve pur essere una via d'uscita! Così Marguerite chiede l'aiuto di Theo. Studiano un piano, ma non sarà facile. Le loro vite, come le vite dei loro alter ego temporali, sono in costante pericolo. Dovranno affrontare una San Francisco dilaniata dalla guerra, il sottosuolo criminale di New York e una Parigi tutta lustrini, in cui un'altra versione di Marguerite nasconde un segreto sconvolgente. Ogni mondo la porta un passo più vicino a salvare Paul, ma lei inizia a farsi domande sul loro destino: davvero è scritto che saranno sempre insieme?







Ero così entusiasta di avere finalmente tra le mani il secondo libro di questa trilogia. Parte da un concetto talmente interessante e poteva avere 10.000 sviluppi intriganti, avventurosi ed emozionanti. Ma per me così non è stato, la storia sembra come spegnersi in questo secondo volume. Ho davvero faticato a portarlo a termine, non ho trovato nulla che mi procurasse una qualche emozione seppur minima, né la parte romance né tanto meno la parte suspense, non riuscivo in nessun modo a entrare nella storia, a immedesimarmi nei personaggi, a provare empatia, nessuna palpitazione, niente di niente.



Ci ritroveremo questa volta ad accompagnare Marguerite Caine attraverso le varie dimensioni per recuperare la coscienza del suo amato Paul che è stata frammentata in 4 parti, per far questo e per recuperare l'antidoto agli effetti della droga che sta pian piano uccidendo Theo, la coraggiosa Marguerite dovrà lavorare per la triade che le fornirà un firebird con le esatte coordinate delle dimensioni in cui la coscienza di Paul è stata frammentata solo se lei  saboterà i progetti dei propri genitori sul firebird in queste dimensioni, solo a compimento dell'incarico riceverà l'antidoto per Theo.
Il fulcro di questo nuovo romanzo in ultima analisi è la storia d'amore, e la protagonista/narratrice si concentra per tutto il romanzo e in ogni dimensione in cui viaggia sul "destino". Il destino esiste? Due anime gemelle sono destinate a stare insieme in ogni dimensione possibile? C'è qualcosa del suo Paul in tutti i Paul che incontra in ogni universo? Ogni due capitoli circa si ritrovano considerazioni simili e sproloqui della protagonista, e il libro diventa di una pesantezza unica, distogliendo da tutto il resto.



Per dirla tutta, la cosa che più infastidisce in questo libro è proprio la protagonista, è infantile, indecisa e noiosa allo sfinimento. 
Insomma, quello che nel primo libro incantava, cioè la creatività della Gray nel ricreare le varie dimensioni qui passa in secondo piano in favore dei pensieri spesso ripetitivi e sconclusionati della protagonista.
In un distopico del genere uno degli elementi interessanti e che dovrebbe risaltare sono proprio le differenze tra i vari mondi, gli elementi che portano una civiltà a un percorso diverso rispetto a un'altra, ma qui tutto questo è solo abbozzato e trascurato in favore della pseudo eroina. 
Gravi eventi vengono sbrigativamente tirati via in favore di piccoli dettagli gonfiati a dismisura per i suoi capricci e le sue convinzioni.



Il primo libro aveva degli stupendi passaggi sul destino e su come due persone destinate a stare insieme si incontrano in ogni dimensione. Questo porta Marguerite a pensare che lei e il suo ragazzo sono destinati a incontrarsi in ogni dimensione e a vivere felici e contenti. Credo che questo sia un giusto presupposto, ma poi Marguerite arriva in una dimensione in cui il suo Paul fa parte della mafia russa e spara a Theo a sangue freddo, mostrando la sua crudeltà. Questo evento la porta a pensare che probabilmente il Paul della sua dimensione ha in sè le stesse potenzialità. Questa cosa diventa uno dei fulcri del suo elucubrare. Ora io dico, se si presuppone che ci siano infinite realtà con infiniti sviluppi, dove tutto è possibile al mutar di un unico elemento, come è possibile pensare una cosa del genere invece di capire che  nella formazione di Paul il fatto di essere stato cresciuto e plasmato all'interno di una famiglia mafiosa lo abbia portato a sviluppare un lato del suo carattere che nell'altra dimensione è invece stato smorzato? Gli stessi genitori di Marguerite in uno degli universi non sono certo persone irreprensibili. Insomma, questo è per dire che troppa troppa troppa importanza si è data alle considerazioni spesso ridondanti e blande della protagonista in sfavore di elementi che avrebbero potuto essere molto più coinvolgenti e interessanti.
Finisce naturalmente, come il precedente, con un cliffhanger finale. 
Lo consiglierei? Che dire, diciamo che aspetterei il terzo volume prima di consigliarlo a qualcuno per vedere se l'autrice riesce a correggere il tiro o a peggiorare ulteriormente.




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