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giovedì 7 luglio 2016

Recensione in anteprima: IL LADRO DI RICORDI di TIFFANY REISZ



Ritorna l'acclamata Tiffany Reisz con un nuovo romanzo completamente diverso dal genere a cui ci ha abituato nella serie del Peccato Originale! 
Edito da Harper Collins e uscita oggi in italiano, Enrica lo ha letto per noi in lingua originale... Scopriamo cosa ne pensa!


TITOLO: IL LADRO DI RICORDI

AUTORE: TIFFANY REISZ

EDITORE: HARPER COLLINS

GENERE: CONTEMPORARY ROMANCE

DATA D'USCITA: 7 LUGLIO 2016

Come è possibile che una sola bottiglia di buon whisky possa racchiudere in sé tante questioni irrisolte e vicende passate che hanno ancora un enorme impatto sul presente? Paris, ultima discendente della potente famiglia Maddox, se lo è chiesto parecchie volte e ora che finalmente è riuscita a mettere le mani su quell'unica bottiglia con il nastro rosso al collo potrà forse darsi una risposta e proseguire con la sua vita. Ma Cooper McQueen, l'uomo a cui appartiene di diritto la bottiglia e che ha pagato ben un milione di dollari per ottenerla, non è disposto a rinunciarvi senza ottenere qualcosa in cambio. Paris avrà ciò che vuole a patto che gli riveli le oscure gelosie e i reconditi segreti dei più importanti produttori di whisky, che hanno fatto delle vendette, degli incesti, dei tradimenti un proprio singolare stile di vita. Lui insomma vuole conoscere tutta la storia dei Maddox, produttori di quell'unica bottiglia di whisky con il nastro rosso al collo. E se questo vuol dire portare alla luce scomode verità, forse è giunto il momento.



Ancora una volta la regina Reisz si fa apprezzare per il suo stile narrativo affascinante, la sua scrittura ammaliante, i personaggi mai banali, i dialoghi frizzanti e accattivanti, in un libro che, a differenza degli altri, può essere letto anche da chi non ha digerito, finito, perdonato la serie "Peccato Originale", serie non ancora finita di tradurre in Italia e che, credetemi, è un crescendo di emozioni benchè racconti la medesima storia da ormai otto libri. A ogni capitolo della storia mi domandavo se fosse sempre all'altezza delle mie aspettative, e a ogni libro mi stupivo e mi chiedevo come potesse riuscire sempre a superarsi.
Questa è comunque un'occasione per quelli che non amano il genere BDSM, per avvicinarsi e conoscere un'autrice che si apprezza soprattutto per come scrive, per come sa intrecciare le storie, per come irretisce il lettore con la sua grande capacità di sedurre con le parole.


Questa volta non troverete frustate, bastonate, sculacciate e tutto il repertorio sadomaso, no, questo libro è assolutamente kinky-free, ma vi assicuro che le mazzate le sentirete arrivare comunque! Perché la Reisz non è la Reisz se mentre ti tiene incollata alle pagine e ti strega con una storia che non riesci più a lasciare, non ti dà anche un pugno nello stomaco. Perchè la Reisz non è la Reisz se nella storia che ormai ti ha intossicato e ti fa fare le due del mattino, non ci mette qualche elemento indigesto, ma te lo propone così maledettamente bene nella sua scrittura intelligente e geniale che te lo fa masticare e digerire!
La storia narra l'ascesa della famiglia Maddox, che fondò una grande distilleria di bourbon nel Kentucky, raccontata da una bellissima donna vestita di rosso, Paris, che con le sue parole, e molto altro, stende Cooper McQueen, miliardario proprietario di una moderna distilleria che conserva un'antica bottiglia di grande valore, che Paris vuole a tutti i costi per portare a termine un'antica vendetta. Si tratta della primissima bottiglia di Red Thread, il sacro Gral del bourbon.
Già nelle prime righe ho ritrovato subito lo stile impeccabile dell'autrice che incuriosisce e stuzzica il lettore con l'entrata di Paris nel bar di McQueen e lo scambio di battute tra di loro non fa che confermare che la regina è tornata! Sì, perché la sua forza maggiore sta proprio nei dialoghi, negli scambi pungenti, nelle frasi seducenti ma mai scontate, nel mistero che ogni suo personaggio porta con sé. Le cose non vengono mai dette in modo diretto, c'è sempre un giro di parole, un gioco dialettico che lusinga le mie sinapsi, un effetto che fin'ora mi ha fatto solo lei e Shakespeare, e non a caso Tiffany Reisz adora il Bardo inglese e nei battibecchi dei suoi personaggi lo respiri e lo ritrovi come mai mi è capitato prima.



Conosciamo pertanto Tamara, la giovane ereditiera, che tanto ci ricorda un'altra eroina dei suoi romanzi, e Levi, il povero stalliere nato da una relazione extraconiugale tra una bellissima donna di colore e... e poi si sale sulla giostra e la regina Tiffany ti stordisce proprio come il bourbon che Cooper McQueen sorseggia mentre Paris lo seduce con la storia della bottiglia, con le rivelazioni sulla famiglia Maddox: "Una famiglia con il bourbon nel sangue e il sangue sulle mani". 
Ci sono storie che contengono altre storie, persone che raccontano e spettatori incantati che ascoltano, che vengono messi in guardia che ciò che sentiranno non sarà facile da sopportare, ma vogliono sapere, andare a fondo, risalire alla verità. 
Nel leggere questo libro mi sono sentita come quando da bambina mia nonna mi raccontava le sue avventure vissute durante la guerra e nell'immediato dopoguerra, vicende lontane che mi hanno incantato e tenuto compagnia per interi pomeriggi; ti senti trasportare e cullare dalla storia, anche se non ti abbandoni completamente perché percepisci che prima o poi... si arriverà alla resa dei conti, alla tanto desiderata verità.


E alla fine la verità ti colpisce allo stomaco, non improvvisamente, perchè dopo otto libri, due racconti lunghi e varie novelle, ormai la Reisz non mi frega più, me la godo alla grande assaporando la sua scrittura, ma purtroppo so a cosa vado incontro mentre leggo, me lo sento, sento un formicolio dietro la nuca foriero di mazzate che stanno per arrivare... e puntualmente arrivano! E puntualmente mi chiedo: perchè?! Perchè?! Ma c'era bisogno?!?! ... e poi alla fine, provata, penso: "Ma chi se ne frega di quello che scrive, chi se ne frega se c' era bisogno, chi se ne frega se è giusto o sbagliato, chi se ne frega se è morale o immorale... è la Reisz... punto!"



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